OSPEDALE
DI PARTINICO
LA
DIREZIONE AZIENDALE DELL’ASP: “NESSUN RIDIMENSIONAMENTO”
DANIELA
FARAONI: “SI VUOL FAR PASSARE UNA PROSPETTIVA DELLA QUESTIONE CHE NON COINCIDE
CON LA REALTA’”.
PALERMO 21 SETTEMBRE 2020 – “La
riduzione dei posti letto all’Ospedale di Partinico, così come in tutti gli
altri Ospedali dell’Asp di Palermo, è determinata dall’applicazione delle
misure anti-Covid che impongono, tra l’altro, il rigoroso rispetto del
distanziamento interpersonale”. Lo ribadisce l’Azienda sanitaria del capoluogo
che respinge le accuse su un ridimensionamento del nosocomio.
“L’attività – spiegano dalla
Direzione aziendale – viene svolta così come avveniva in passato, rimodulandola
alle nuove esigenze imposte dall’emergenza Coronavirus. Rispettiamo le istanze
che provengono dal territorio, ma è doveroso riportare il dibattito sulla
realtà dei numeri. Non è vero che a Partinico non ci si può curare e non è vero
che i pazienti vengono trasferiti altrove per essere assistiti”.
La direzione aziendale dell’Asp ha
preso in esame i dati di giugno, luglio, agosto e settembre (fino a giorno 15)
del 2020 confrontandoli con quelli degli stessi mesi dell’anno precedente.
“A fronte di una riduzione dei posti
letto, come detto per le norme anti-covid - spiegano dall’Asp di Palermo – è rimasta
immutata la percentuale di pazienti trasferiti in altre strutture ospedaliere:
il 16%, cioè uguale a quella del 2019. E’, invece, aumentata la percentuale dei
ricoveri all’Ospedale di Partinico dei pazienti che sono arrivati al Pronto
soccorso dello stesso ospedale, passando dal 7,5% del 2019 all’8,2% di
quest’anno. Per quanto riguarda, inoltre, le prestazioni ambulatoriali,
l’attività è ripresa a Partinico con modalità e protocolli uguali a tutte le
altre strutture dell’Asp, che si sono dovute necessariamente e doverosamente
adeguare alle misure anti-covid”.
L’Ospedale
di Partinico, tra l’altro, ha potuto contare su un potenziamento delle risorse
umane con una dotazione di personale maggiore rispetto al passato: erano 263 le
unità di personale in servizio nell’era pre-covid, rispetto ai 270 di adesso.
“Abbiamo
l’impressione – conclude il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela
Faraoni - che si voglia a tutti i costi far passare una prospettiva della
questione che non coincide con il dato della realtà. Non se ne conoscono le
ragioni: forse le dinamiche di cambiamento a cui è stato sottoposto il Presidio
hanno stressato psicologicamente alcuni, più della stessa organizzazione
ospedaliera che, alla riapertura, ha saputo fare di più e meglio di quanto
aveva posto in essere nello stesso periodo dell’anno precedente, quando
l’emergenza Coronavirus non aveva segnato le nostre vite”. (nr)