ASP DI PALERMO: EFFETTUATI 14.050 TEST SIEROLOGICI
DANIELA FARAONI: “IN QUESTA FASE POST EMERGENZIALE, FONDAMENTALE
L’ASSISTENZA TERRITORIALE”
PALERMO 20
GIUGNO 2020 – “Sono 14.050 i test sierologici effettuati dall’Asp di Palermo
dal 12 maggio al 18 giugno. Sono stati screenati il personale del servizio
sanitario, compresi i medici di medicina generale ed i pediatri di libera
scelta, oltre a RSA private, CTA, Sert e 118. Gli esami hanno interessato anche
il personale degli istituti di pena, tribunali e forze dell’ordine”. Lo ha
detto il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, intervenendo
in diretta a “Uno Mattina in Famiglia”, programma di Rai 1 che si è, oggi
occupato, di sanità territoriale nella fase post emergenziale.
“Cambia il baricentro
dell’organizzazione – ha spiegato il manager dell’Azienda sanitaria dle
capoluogo – non è l’organizzazione sanitaria che resta in attesa dell’arrivo
del paziente, ma è l’organizzazione che,
in virtù dei bisogni dell’assistito, lo raggiunge e assume in carico il suo
stato di salute. E questo, non solo per i soggetti affetti da Covid 19 che
possono restare nel proprio domicilio, ma anche nell’ipotesi di altre patologie,
per le quali occorre, comunque, preservare il rischio di qualunque contagio.
Nel primo caso intervengono le USCA (Unità Speciali di Continuità
Assistenziale, ndr), istituite in tutto il territorio di Palermo e provincia e che
affiancano i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, mentre
con i turisti interveniamo, attraverso le USCAT (Unità Speciali di Continuità
Assistenziale Turistiche, ndr), in via di attivazione pure nelle isole di
Ustica, Lampedusa e Linosa”.
Nel suo intervento in diretta,
Daniela Faraoni, ha evidenziato il “lavoro svolto dall’Assessorato regionale alla
salute, che, oltre a rappresentare
un’importante cabina di regia, ha supportato fortemente l’azione di tutti i
manager”.
Il Direttore
generale dell’Asp di Palermo ha concluso la sua intervista sottolineando le
difficoltà esistenti nel reclutamento del personale, spiegando come alla “cronica
carenza di specialistici come gli anestesisti, si siano aggiunte altre
professionalità come quella dei medici igienisti”. (nr)