COMUNICATO
STAMPA
PRELIEVO MULTIORGANO
ALL’OSPEDALE INGRASSIA DI PALERMO
DONATI POLMONI, RENI,
CORNEE E FEGATO
PALERMO 13
SETTEMBRE 2019 – L’altruismo e la straordinaria generosità di una famiglia ha restituito
speranze e prospettive di vita a pazienti complessi. L’opportunità è stata data
grazie alla decisione dei congiunti di una donna di 49 anni (vittima di un’emorragia
cerebrale inoperabile) di donare gli organi del proprio familiare.
Dopo il periodo di osservazione
obbligatorio per legge da parte del Collegio medico costituito dal direttore
sanitario, Nino Di Benedetto, il prelievo è stato eseguito all’Ospedale
Ingrassia di Palermo, dove la donna era stata ricoverata in Rianimazione.
“Dopo la decisione dei familiari che
con altruismo non indifferente hanno deciso di donare gli organi - ha spiegato il Primario dell’UOC di
Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale, Emanuele Scarpuzza – c’è stato un
continuo contatto e coinvolgimento con il Centro Regionale Trapianti. Tutta l’equipe,
sia medica che infermieristica, ha confermato le grandi capacità umane e
professionali, consentendo di procedere nei tempi dovuti all’espianto”.
Il prelievo, effettuato nel
complesso operatorio dell’Ospedale Ingrassia, è durato 8 ore. Si sono alternate 3 equipe chirurgiche dell’Ismet,
coadiuvate dal team di anestesisti dell’Ospedale Ingrassia composto da Stefano
Bellanca, Fabio Lorito, Claudia Procaccianti, Fabiana Facile e Giorgia Corpora
e dal coordinatore locale prelievi d’organo dell’Asp di Palermo, Calogero
Bellia. Sono stati espiantati cornee, fegato, polmoni e reni destinati, tra l’altro,
a due pazienti palermitani e due catanesi.
“Un sentito ringraziamento da parte
delle Istituzioni tutte va ai familiari della donna che, grande senso etico,
espressione di civiltà ed altruismo, hanno decido di donare gli organi – ha sottolineato
il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – a loro va la
riconoscenza di tutti per l’encomiabile gesto di grande solidarietà verso il
prossimo. Un doveroso ringraziamento va anche al personale della Rianimazione dell’Ingrassia
ed all’intera equipe chirurgica che, hanno dimostrato, oltre che la
riconosciuta professionalità, anche spirito di integrazione multidisciplinare”.
(nr)