OSPEDALE INGRASSIA: INTERVENTO IPERSPECIALISTICO NEL LABORATORIO DI
EMODINAMICA
ESEGUITA UNA VALVULOPLASTICA MITRALICA PERCUTANEA SU UNA PAZIENTE DI 63
ANNI
PALERMO 20
GENNAIO 2023 – Intervento iperspecialistico su una donna di 63 anni nel
Laboratorio di Emodinamica Interventistica dell’Ospedale Ingrassia di Palermo.
Tecnicamente è stata eseguita una valvuloplastica mitralica percutanea per il
trattamento di una stenosi valvolare mitralica.
“La valvola colpita da malattia
reumatica in età giovanile – ha spiegato il Direttore della UOC di Cardiologia,
Sergio Fasullo - ha subito un danno, che
poi negli anni è evoluto in restringimento dell’area di apertura della valvola
con conseguente compromissione della regolare circolazione del sangue,
soprattutto, a livello del circolo polmonare. La malattia reumatica è, ormai,
molto rara e questo tipo di intervento è divenuto particolarmente raro. Basti
pensare che in tutta Italia nel 2021 ne sono stati effettuati soltanto 109”.
Un “palloncino” dedicato è stato portato da una vena dell’inguine fino al
cuore e, tramite la puntura di un setto che divide le cavità atriali, è stato
avanzato a livello della valvola e poi dilatato. L’area della valvola è
risultata raddoppiata con immediato beneficio sulla dinamica circolatoria a
livello polmonare. Due giorni dopo l’intervento la paziente è stata dimessa ed
è tornata a casa. “Ovviamente
per effettuare un intervento così complesso e iperspecialistico – ha aggiunto
Sergio Fasullo - è necessario un background che è difficile trovare in tutti i
nosocomi, ma del quale il Laboratorio di Emodinamica Interventistica dell’Ospedale
Ingrassia è dotato”.
L’intervento è stato eseguito da Daniele Pieri, Antonio Rubino, Claudio
D’Angelo, Pierpaolo Prestifilippo e Debora Cangemi, coadiuvati dagli infermieri
Marilena Floreno, Fabio Capuozzo ed Emanuele Antonio Camarda.
“Disporre di una potenzialità riguardo a questo tipo di tecnica è
fondamentale – ha concluso il Direttore della UOC di Cardiologia dell’Ingrassia
- ogni centro che non ne dispone dovrebbe fare riferimento a chi ne è dotato
per evitare che nelle scelte terapeutiche si rischi di inviare inopportunamente
un paziente a soluzioni più drastiche e invasive come l’intervento cardiochirurgico
di sostituzione valvolare con protesi”. (nr)