Tortura: Apre a Palermo un ambulatorio specialistico per
sopravvissuti a violenza intenzionale
19
maggio2021 – Medici Senza Frontiere (MSF) e l’Azienda Sanitaria Provinciale
(ASP) di Palermo hanno aperto un ambulatorio specialistico per la
riabilitazione di migranti e rifugiati sopravvissuti a violenza intenzionale e
tortura. Il nuovo servizio, che va a rafforzare le prestazioni già offerte
dall’U.O.C. Psicologia e l’U.O.S. Promozione Salute Immigrati, è gratuito e
svolto in collaborazione con diverse realtà del territorio. A beneficiarne sono
uomini, donne e minori non accompagnati che hanno subito torture e trattamenti
inumani e degradanti nel paese di origine, durante il viaggio o nella nazione
di destinazione con conseguenti ripercussioni sulla loro salute psicologica e
fisica.
L’obiettivo
del percorso riabilitativo offerto dall’ambulatorio è migliorare lo stato psico-fisico
dei pazienti attraverso l’intervento di un’équipe interdisciplinare che affrontale
problematiche psicologiche, mediche, sociali e legali, seguendo gli specifici
bisogni della persona. I servizi offerti, con il fondamentale supporto dei
mediatori interculturali, vanno dalla psicoterapia alla medicina generale e legale,
dalla fisioterapia all’assistenza sociale e legale.
“L’esperienza
della tortura, per molti vissuta nei centri di detenzione in Libia, lascia
segni indelebili. Senza un’assistenza specialistica, gli esiti di traumi e
violenze rischiano di segnare profondamente lo stato di salute di queste persone” dichiara Ester
Russo, psicoterapeuta di MSF a Palermo.“ La tortura non è una malattia, chi
l’ha subita deve poter avere la possibilità di riappropriarsi della propria
identità. Aiutiamo queste persone a guarire le loro ferite fisiche e
psicologiche e ritrovare speranza nel futuro e fiducia nell’altro”.
Torture
e violenze sono esperienze molto diffuse tra richiedenti asilo e rifugiati che
arrivano in Italia: alcuni dei pazienti del nuovo ambulatorio vengono
identificati nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria)della provincia di
Palermo in cui MSF ha svolto attività di prevenzione e controllo del Covid-19
e promuoverà il nuovo servizio, mentre chi vive al di fuori del sistema di accoglienza
viene indirizzato da associazioni e organizzazioni attive sul territorio.
“L’Asp
di Palermo va incontro a tutti coloro i quali soffrono mettendo a disposizione
le tante professionalità dell’Azienda” sottolinea il Direttore generale
dell’Asp, Daniela Faraoni. “Le vittime di violenza intenzionale e di
tortura saranno accompagnate in un percorso di accoglienza, supporto, sostegno
e cura per consentire loro di riappropriarsi della propria vita e proiettarsi
con uno spirito nuovo verso il futuro. Il protocollo d’intesa stipulato con
Medici Senza Frontiere ha queste finalità consentendo, tra l'altro, una reale e
concreta presa in carico del migrante vittima di tortura. Per le stesse
finalità, l’Azienda ha stipulato un altro protocollo d’intesa con l’Università
di Palermo per le certificazioni medico-legali degli esiti di violenza”.
Il
team MSF-ASP è composto da medici, psicologi, assistenti sociali, mediatori interculturali;
è garantito l’accesso aservizi specialistici, incluso il dipartimento di fisioterapia
dell’ASP.
Il
partenariato tra MSF e l’ASP di Palermo coinvolge un nutrito numero di realtà
del territorio: il Dipartimento di medicina legale del Policlinico
universitario Paolo Giaccone di Palermo per le valutazioni medico-legali, l’accesso
alle cure specialistiche e le attività di ricerca scientifica; la CLEDU
(Clinica Legale per i Diritti Umani) per il supporto legale e il Centro Astalli per
l’orientamento sociale e il supporto all’integrazione sul territorio.
Come
si accede all’ambulatorio specialistico
La
richiesta di presa in carico può essere fatta dall’interessato stesso tramite
contatto telefonico/mail (in fondo al comunicato i contatti) o recandosi
di persona presso l’ambulatorio, oppure tramite segnalazione/invio da parte di
parti terze (es. servizi socio-sanitari, strutture di accoglienza, privato
sociale, etc.).
Una
volta pervenuta la richiesta viene fissato un primo appuntamento per un
colloquio con l’équipe del centro, durante il quale verrà valutata la presa in
carico e l’eventuale e necessario percorso terapeutico interdisciplinare. Non è
richiesta la residenza nel comune di Palermo né il possesso di alcun tipo di
documento.